lunedì, maggio 22, 2006

CHIOSCOPOLI



Sarà capitato anche a voi, quando avete giocato a Monopoli, di chiedervi quale fosse la strategia migliore di gioco. Per trovare una risposta, abbiamo analizzato una storica partita fra due scuole di pensiero divergenti fra loro: quella di RIFEZZO, dove conta l’abilità finanziaria, e quella di CONTINI, che si affida al calcolo delle probabilità. Il ruolo del banchiere in quell'occasione fu ricoperto dalla DAMOLIN.
Ma vediamo come andò...

L’avarizia feroce e la smania di vincere fra i partecipanti, portarono all’introduzione di varianti fantasiose che arrivarono persino a snaturare il gioco: per cominciare una volta acquistata la proprietà di una casella, i giocatori potevano costruirvi, oltre ai classici “Case” e ”Alberghi” altri edifici o attività preferenziali; in secondo luogo, il banchiere per non annoiarsi poteva personalizzare a suo piacimento i mazzi delle “Probabilità” e degli “Imprevisti”

Con un sistema complicatissimo di sorteggio (bim, bum, bam) si decise chi dovesse cominciare il gioco. La sorte favorì Rifezzo.
I piccoli dadi giravano e rigiravano velocemente nel suo palmo e con una preghierina si fermarono su una casella piuttosto ambita.

- Be’ insomma, almeno questa volta non mi posso lamentare, prego Paolo, tocca a te!
- Si, si, dammi un attimo ancora…
Dopo 19minuti passati a riempire fogli con segni indecifrabili Contini era pronto a replicare all’avversario
- Ecco fatto, considerando un evento equiprobabile come il lancio simultaneo di 2 dadi a 6 facce e verificando su un istogramma la distribuzione delle frequenze con cui si verificano le varie combinazioni ottenute sommando i valori dei risultati, posso affermare che la probabilità di aggiudicarmi quella casella è molto alta.
L’Analisi statistica fu efficace e con un lancio perfetto raggiunse il suo obiettivo; intanto Rifezzo gettò un’occhiata fugace all’orologio da polso ed emise un “oh!” di liberazione e si riprese a giocare.
La partita andò avanti più o meno 5 ore. Stavano lì curvi e accaniti sulla plancia di gioco, entrambi possedevano i terreni di uno stesso gruppo, entrambi erano pronti per edificare, entrambi attendevano come sanguisughe che l’altro si fermasse sul proprio territorio per fargli pagare il pedaggio.
Contini s’apprestava ad eseguire un pagamento alla banca per l’ipoteca di un ristorante, ma all’improvviso Rifezzo con la sua strategia aggressiva cercò di contestare l’operazione.
- Paolo, scusami…ti voglio far notare che il tuo “ristorante”, non possiede un numero di camerieri sufficienti a servire i non troppi clienti presenti in sala.
- Cosa??! Ma quali camerieri e quali clienti?
- Ah!, vedi che mi dai ragione!
- E’ assurdo! Ok, non voglio far polemica, ora verso alla banca quest’altra piccola sommetta per stare in regola, contento ora? Però adesso siamo seri e continuiamo
- Aspetta, non è ancora il mio turno, ora che il servizio è cresciuto...il costo per mantenerlo è aumentato,sai..a mio parere dovresti chiedere un prestito in banca per rientrare nelle spese…
Dopo di che verso questa somma e ci metto una bella officina. Non potrò mai
dimenticare quella volta che portai la moto da un meccanico e pensate quando
finalmente si decise a rivolgermi la parola, senza neanche analizzare il problema disse:
”eh si, qui bisogna cambiare il pistone”.
Due settimane dopo pagai un conto di 140 euro, guidai la moto con cautela e , dopo
1500km, la spinsi al massimo. A circa 100 all’ora si grippò di nuovo. Quando la riportai
stavo veramente INC***ATO e dopo una lunga discussione acconsentii a farle dare
un’occhiata. Quello scoprì che il problema non era il pistone, bisognava solamente fissare bene le
candele. Ma come??! Dissi, si sposti per favore, presi la moto cosi com’era e me ne andai
infuriato.
- Vabbè, ciò detto, vediamo un po’ di ragionare, ora devo stare attento a non capitare sulla casella “officina” e nello stesso tempo devo tener conto dello stato di equilibrio della partita. Quindi facendo rapidamente delle moltiplicazioni vettoriali, in tre lanci doppi consecutivi dovrei arrivare tranquillamente al “Parco della Vittoria “
Il tempo stava consumando gli irriducibili giocatori, una lenta agonia li stava accompagnando verso l’alba. Il budget si stava ristringendo in modo equo, oramai le sorti del gioco dipendevano solo ed esclusivamente dal coinvolgimento non trascurabile delle varie “Probabilità” e “Imprevisti” gestite dalla Damolin:
- Be’ che cos’è questo silenzio? Siete stati colpiti da una malattia otorinolaringoiatrica?
I giocatori assunsero in volto un color livido, stavano lì fermi e immobili incapaci di proferir parola. Uno si aggiustava gli occhiali, l’altro si passava la mano fra i capelli. Erano coscienti che presto la sventura si sarebbe abbattuta su di loro.
- Che bello, come sono contenta! Ho anche pescato la carta con la CRIPTOCOCCOSI …. Bene, ora: pensate ad un enorme stormo di volatili presente su ogni vostra singola casella, che rilascia una quantità tale di escrementi, che la sola inalazione è capace di infettare i polmoni e, per via ematica giungere al cervello determinando così una meningoencefalite mortale.
Non c’è scampo!! Non c’è rimedio!! Aaaah! Avete commesso l’errore di non costruire
strutture ospedaliere, siete finiti!! E se solo cercate di trovare valide alternative siete
costretti a finire in Bancarotta!!! Contini e Rifezzo borbottarono un’imprecazione poco chiara ma certamente irripetibile. Si alzarono con il proposito di andarsene. Il tavolo da gioco fu abbandonato e ognuno adesso lo fissava in un silenzio di delusione. Tentarono pure di accompagnare la gioia della Damolin con un caloroso applauso, ma non apparivano in buone condizioni,erano piuttosto ingessati, sapevano che oramai mancava poco all’inevitabile rito della patta, ma sapevano anche che il gioco era finito.